Sunday, December 12, 2010

Earthworms In Houseplant

Junia revisited


On Better Bibles Blog and 'was once again return to the issue of Junia, mentioned by the apostle Paul in Romans 16:7. The posts and 'interesting' cause, besides the usual ideological clash, in the comments from John Hobbins menziona un articolo comparso nel 2008 sul Journal of Biblical Literature , che mi pare interessante.
L'autore e' Al Wolters, professore al Redemeer University College, e il titolo "IOYNIAN (Romans 16:7) and the Hebrew Name Yehunni" ("IOYNIAN e il nome ebraico Yehunni"). In breve, Wolters sostiene che il termine greco "Ioynian" potrebbe essere interpretato, dal punto di vista grammaticale e fonetico, non solo come la traslitterazione del latino femminile "Iunia", ma anche di un maschile ebraico simile a molti altri che si trovano nella Bibbia greca (come, ad esempio, "Zacharian"). In questo caso, l'ebraico originario avrebbe potuto essere "Yehunni", che appare in un paio di iscrizioni datate al primo o al secondo secolo della nostra era, o "Yehunniyah" (mai attestato), che sarebbe la forma non abbreviata di un nome teoforico, la cui traduzione potrebbe essere "Il Signore conceda la grazia".
L'articolo e' molto ben fatto e certamente rimette in gioco una possibilita' che era altrimenti stata trascurata da tutti quelli che si erano precedentemente occupati della questione. Tuttavia, non mi sentirei di dire, come Hobbins nel suo commento, che l'articolo "riapre la questione". Non e' la prima volta che vedo evangelici, o piu' in generale conservatori, che usano questa strategia argomentativa: se si deve provare qualcosa che sta loro a cuore anche la piu' piccola prova quanto meno "rimette tutto in gioco", mentre, se qualcuno sostiene l'opposto con prove schiaccianti (ma non assolute), la questione "rimane sempre aperta".
La storia, pero', e' una scienza che non da' mai dimostrazioni assolute: si ragiona in termini di probabilita' piu' o meno forti. Mi sembra che anche Wolters, alla fine della sua esemplare analisi, cerchi di fare il trucchetto, dicendo che "si puo' costruire un'argomentazione plausibile (ma non decisiva) a sostegno di entrambe le opzioni". Sarebbe quindi ugualmente plausibile che in una comunita' di Roma ci fosse una donna dal nome latino attestato decine di volte o un uomo dal nome ebraico che compare solo due volte in iscrizioni della Siria-Palestina? Quale prova potrebbe mai essere "decisiva" in questo caso?

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